Rocca: “Oggi più che mai è sotto attacco, nei teatri di guerra, ma anche in Italia”
“Oggi più che mai è sotto attacco, nei teatri di guerra, ma anche in Italia. Dobbiamo ribadire ogni giorno l’importanza di questo simbolo di protezione universale”. Con queste parole il Presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, ha voluto ricordare l’importanza del 26 ottobre, data che ricorda quel lontano 1863 in cui, in occasione della Conferenza Internazionale di Ginevra, nasce l’Emblema della Croce Rossa.
La storia della croce rossa su fondo bianco
Esattamente 156 anni fa, a Ginevra si apre la Conferenza internazionale per lo studio dei mezzi volti a superare l’inadeguatezza del servizio medico militare sul campo di battaglia. Sono presenti diciotto delegati inviati da quattordici Stati, sei rappresentanti di associazioni caritatevoli, sette partecipanti a titolo personale e i cinque membri della “Commissione Internazionale Permanente per il soccorso dei soldati feriti”, organizzatrice della Conferenza e composta da Dunant, Moynier, Louis Appia, Théodore Maunoir e il Generale Dufour. Al termine della Conferenza vengono adottate le dieci Risoluzioni che danno vita a società di soccorso volontarie definite Società Nazionali. È l’origine della funzione ausiliaria dei pubblici poteri, allora definita patronage statale, che il Movimento svolge tutt’ora. Nelle dieci Risoluzioni si parla anche di Emblema distintivo (un bracciale bianco con croce rossa, ancora però privo di vere e proprie funzioni protettive). Ma, soprattutto, la Conferenza abbozza quelli che saranno i Principi alla base del nostro Movimento. Quanto viene scritto nell’ottobre del 1863 è, dunque, il certificato di nascita delle idee alla base del Movimento Internazionale delle Società Nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.
Le attività dei Comitati
Per celebrare questa data significativa, in tutta Italia i Comitati della Croce Rossa Italiana sono andati nelle piazze con iniziative per far conoscere ai cittadini il significato dell’Emblema e i rischi che si corrono quando non viene rispettato. Il tutto, inserito nel contesto della seconda fase della Campagna CRI “Non sono un bersaglio”. “I casi di aggressione al personale sanitario, nonché ai nostri volontari – ha sottolineato il Presidente Rocca – sono ormai tristemente noti a tutti. La protezione dei soccorritori durante i conflitti armati, ma anche in tempo di pace, si esplica attraverso il rispetto dell’Emblema che garantisce al personale che lo indossa le tutele riconosciute dalle Convenzioni di Ginevra. Il nostro simbolo ricorda a tutti che l’azione della Croce Rossa si ispira e conforma pienamente ai nostri sette principi fondamentali, valori di cui, oggi più che mai, abbiamo bisogno”.
Le foto delle attività a Bagni di Lucca, Fontanellato (Parma) e Codroipo (Udine)