Tanti i “side event” che hanno visto una Croce Rossa Italiana protagonista
Inaugurata ufficialmente, con una toccante cerimonia di apertura, la XXXesima Conferenza Internazionale del Movimento, in occasione della quale il Presidente CRI-IFRC, Francesco Rocca, ha voluto sottolineare la grande importanza di essere qui, come Movimento, oggi. “Solo uniti possiamo rispondere adeguatamente alle enormi sfide umanitarie del presente e del futuro. Cambiamenti climatici, migrazioni, guerre e conflitti, vanno affrontati dal più grande network umanitario del mondo con una strategia di collaborazione e scambio. Insieme possiamo alleviare le sofferenze, fare leva sui governi e far sentire la nostra voce. Stiamo crescendo anche nel numero, oggi abbiamo due Consorelle in più. Insieme possiamo denunciare la criminalizzazione dell’aiuto, vissuto come un qualcosa di politico quando per noi è solo Umanità condivisa!”.
La pledge-impegno del Governo italiano
La Farnesina, proprio in questo contesto, ha presentato un impegno solenne aperto all’adesione di altri Paesi (la cosiddetta ”open pledge”), a intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire che i bambini possano vivere in sicurezza e godere dei loro diritti fondamentali anche in situazioni di conflitto.
I side event
Nel corso della giornata sono stati tanti i “side event” cui ha preso parte la Delegazione della Croce Rossa Italiana capeggiata dal Vicepresidente CRI, Rosario Valastro. “Si tratta di un’occasione di approfondimento – afferma il Vicepresidente CRI – su tematiche di interesse per il Movimento. La nostra Delegazione e è stata e sarà parte attiva in numerosi di questi incontri. Io personalmente ho seguito quello sulla protezione del nostro Emblema. Oltre la metà dei Paesi arabi non è dotato di una legislazione sulla tutela dell’Emblema, né ha in programma di farlo. C’é parecchia eterogeneità sul significato di protezione e su quale sia l’autorità nazionale che debba garantirla. È intervenuto anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa, che ha mostrato uno schema di ‘Emblem Law’. La questione interessa anche l’Italia”.
La contaminazione da armi
“La contaminazione da armi è stata affrontata finora in relazione alla disseminazione di mine antiuomo e antiveicolo. La loro presenza, infatti, rappresenta una minacchia per la popolazione civile, oltre che per il personale umanitario ed i volontari. Dal 2016 ad oggi il numero delle vittime di mine è quasi duplicato, a causa dell’urbanizzazione delle ostilità. Non sempre è possibile rimuovere la fonte del rischio e non sempre le vittime hanno alternative ad affrontare il rischio; possiamo ridurre le vittime della contaminazione da armi solo attraverso programmi di educazione della popolazione civile sui comportamenti sicuri. L’ICRC ha elaborato, insieme alla Croce Rossa Norvegese, delle linee guida titolate ‘Increasing resilience to weapon contamination through behaviour change’ che contengono idee e metodologie per la promozione di comportamenti sicuri. Il gruppo DEMAG (Device Management Advisory Group), composto dalle 17 Società Nazionali della Regione MENA, ha concluso il primo round di formazione per formatori sulle linee guida da adottare”. Lo ricorda Antonio Giuseppe Di Pietro, Referente Giovani, Cooperazione Internazionale per il Nord Italia – Comitato Nazionale
Il primo soccorso
“Una sessione interattiva sul primo soccorso, promossa dalle Società Nazionali delle Filippine, degli USA e di Israele, ha gettato i partecipanti subito nell’azione. Dopo una rapida condivisione, alcuni volontari hanno simulato una sparatoria con diversi infortuni. I partecipanti hanno cercato di aiutarli e si sono confrontati sull’esperienza che hanno vissuto. L’occasione del side event è stata quella di presentare un progetto di ‘training of trainers’ che la Società Nazionale israeliana ha condotto per quella delle Filippine. Gli istruttori, così formati hanno enormemente contribuito alla protezione delle comunità nelle Filippine. Aumentare la capacità di risposta di ognuno nel gestire un’emergenza sanitaria è dovere di ogni Società Nazionale. Durante la discussione si è parlato di leadership nell’intervento, della potenza dell’Emblema nella gestione delle persone presenti, del mettere in sicurezza l’ambiente e della necessità di insegnare poche cose, chiare e utili alla più grande quantità di persone possibile”. Sottolinea Michele Bonizi, Area Salute.
La Cooperazione Internazionale
“La Conferenza Internazionale è anche occasione di dialogo. Dopo Corea del Nord, Yemen, Russia, Bielorussia, Georgia e Mauritius, abbiamo avuto un importante scambio con la Consorella del Senegal per rafforzare le azioni su migrazione e protezione dei bambini di strada”. Spiega Amelia Marzal, Area Cooperazione Internazionale CRI
Migrazione
Il Side event “Protection together: a comprehensive Movement approach” ha rappresentato un momento di confronto per rappresentanze diplomatiche, Societa Nazionali, CICR e IFRC per riflettere sul concetto della protezione. “Cosa intendiamo a livello globale? Come possiamo ottimizzare le risorse per assicurare protezione alle persone in difficoltà? Che ruolo ricoprono Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nel raggiungere i più vulnerabili nella maniera più adeguata e professionale? Un brain-storming – afferma Francesca Basile, Area Migrazioni CRI – che ha restituito ai partecipanti, circa una cinquantina, spunti concreti legati all’operatività: rispetto dei diritti, resilienza, prossimità con le popolazioni colpite, complementarietà degli attori del movimento per raggiungere questi risultati”.
Il delegato CRI Adriano Iaria, infine, è stato eletto Relatore della Commissione sul Diritto Internazionale Umanitario.