La “cultura del dono”: come rafforzarla in Italia. Di questo e molto altro si è discusso oggi in occasione del convegno “BLOOD IS LIFE: AGIRE IN RETE E SICUREZZA, ATTUALITÀ E PROSPETTIVE”, organizzato dalla Croce Rossa Italiana e ospitato all’interno del Palasciano Red Cross Camp, evento di formazione per i volontari CRI in corso a Napoli.
“Questa manifestazione è la prova, vista la partecipazione delle varie Associazioni nazionali legate alla donazione del sangue – ha sottolineato nel suo intervento il Presidente della Croce Rossa Italiana e dell’IFRC, Francesco Rocca – che fare rete non solo è importante, ma funziona: possiamo sviluppare una cultura del dono soltanto facendo squadra. Lo abbiamo già sperimentato nel percorso comune con gli amici di ANPAS e MISERICORDIE, attraverso il quale si è innalzato il nostro livello di credibilità sulle attività del soccorso sanitario in ambulanza. L’unione ci ha dato qualcosa in più, non ha tolto nulla: ecco perché dobbiamo essere uniti, per dettare le regole del gioco. Ciò è importante anche perché è il solo modo per colmare il gap di dialogo istituzionale che, al di là dei momenti celebrativi e nelle giornate nazionali, manca nel quotidiano”.
L’incontro, nato con l’obiettivo di discutere circa la riorganizzazione della struttura di donazione del sangue in tutte le regioni italiane, si è aperto con il saluto del Presidente Regionale CRI Campania, Giovanni Addis; del Delegato Obiettivo Salute CRI, Jacopo Pagani e del Referente Nazionale Sangue CRI, Paolo Monorchio. A seguire, la Lectio Magistralis di Giancarlo Maria Liumbruno, Presidente Centro Nazionale Sangue. Durante la mattinata si sono tenute diverse sessioni con interventi di personalità regionali e nazionali di altre Associazioni quali AVIS, FIDAS, FRATES, AIDO.
“La Croce Rossa Italiana – ha sottolineato Paolo Monorchio – sta lavorando attivamente per rilanciare l’attività di donazione del sangue. E’ nelle nostre corde, nel nostro Statuto, nelle nostre attività. Nel 2018 le donazioni di sangue legate alla Croce Rossa sono aumentate del 60%, questo è un segnale di controtendenza importante. Parole chiave devono essere, oggi più che mai: programmazione, organizzazione, fidelizzazione, diffusione sui territori, formazione, comunicazione”.