Si è tenuta presso l’Accademia dell’Aeronautica di Pozzuoli, l’esercitazione prevista dal programma del “Convegno Nazionale degli Ufficiali Medici e del personale sanitario della Croce Rossa Italiana”.

Lo scenario simulato è stato quello tipico di un teatro operativo ambientato fuori area, attraverso il dispiegamento di un Posto Medico Avanzato (PMA), assetto di pronto impiego deputato alla stabilizzazione dei feriti in caso di maxi emergenze.

La simulazione ha inscenato un incidente causato da una mina anticarro con il coinvolgimento dell’equipaggio di un mezzo del militare. A seguito della richiesta di soccorso via radio è giunto sul posto il Nucleo di Pronto Impiego (ROLE 1, unitamente all’unità dell’Aeronautica Militare che ha garantito la sicurezza dell’operazione.

Una volta effettuata la valutazione della gravità dell’evento, generalmente viene attivata la procedura per le maxi emergenze con installazione del Posto Medico Avanzato in zona sicura, mentre il luogo dell’incidente diventa punto di raccolta (Casualty Collection Point – CCP) dei feriti, con triage sul posto. La simulazione, che ha percorso tutte le fasi dell’emergenza, è stata fedele alla realtà anche attraverso il ruolo del Comandante del PMA, l’unico deputato alla gestione e all’invio di ambulanze una volta garantita la sicurezza per gli operatori. Effettuato il triage, sulla base della gravità dei feriti, vengono quindi attivate le ambulanze per l’evacuazione con il successivo trasporto dei feriti.

Terminate le operazioni di evacuazione dal luogo dell’incidente, si procede poi con la stabilizzazione dei feriti ricoverati nel PMA e, in base alle condizioni sanitarie, alla successiva evacuazione in strutture per il trattamento definitivo. 

Quando abbiamo iniziato a realizzare questi nuclei abbiamo ragionato su quello che è stato lo sviluppo dell’intervento sanitario in teatro operativo che deve necessariamente essere rapido permettendo, allo stesso tempo, di stabilizzare il ferito con possibile evacuazione dello stesso, in linea con quelli che sono i concetti della medicina dei disastri”. Lo afferma l’Ispettore Nazionale del Corpo Militare Volontario CRI, Generale Gabriele Lupini, al termine dell’esercitazione. “I Nuclei di Pronto Impiego – continua il Generale –  sono di rapida installazione e permettono di stabilizzare sul campo i feriti. Il personale, con questa esercitazione, ha dato dimostrazione di come, nonostante le difficoltà, si riesca a mantenere un livello elevato di efficienza e risposta all’evento. Analogamente ai Nuclei di Pronto Impiego, il Corpo Militare CRI, ha realizzato una struttura campale per il trattamento dei corpi senza vita, impiegato sia per il recupero dei naufraghi a Melilli, sia per la tragedia di Rogopiano. L’unica unità strutturata e attualmente esistente per la gestione delle salme, è il Nucleo del trattamento dei corpi senza vita del Corpo Militare Volontario della CRI”.

L’esercitazione, che si è svolta alla presenza del Sottosegretario della Croce Rossa Italiana, dott.ssa Barbara Contini, e dei partecipanti al convegno, si è conclusa con i ringraziamenti rivolti a tutti i volontari e alle Infermiere Volontarie che hanno preso parte all’attività. “Grazie a tutto il personale che mette a disposizione, ogni giorno, il proprio tempo per tutelare le vulnerabilità altrui”, conclude il Generale Lupini.